Mattino. Apro gli occhi destato da cinguettii, sono pappagalli. interrompono sogni certo non piacevoli, di lontananze. non c'è disorientamento, forse per la capacità di sviluppare il "sentire casa" facilmente, o forse proprio per la difficoltà di provare tale sensazione. Altarini di attimi indimenticabili sono il primo oggetto del mio sguardo. Strette ad un cuore in via di definizione. Riesco già a chiudermi fuori dalla stanza.. grazie a Dio Ezechiel... mai nome fu più adatto... l'uomo assunto dalla ong per vigilare sulla nostra sicurezza e che passa la giornata maneggiando un pugnale che è quasi un machete, e che ha i denti curati con filamenti d'oro e balla il reggaeton, mi smonta mezza finestra e in un modo o nell'altro rientro in camera, riappropriandomi di chiavi e similaris.Preparo il caffè chiacchierando con lui, mi spiega la tv nica e un pò gli affari di governo. pensa che tutti i capi di governo cerchino solo di arricchire sé e chi sta loro intorno.... e come dargli torto... E ora qui a scrivere, questa mattina ho incontrato Juan Antonio, italiano che è qui da 27 anni, che ha sposato una nica e ha 3 figli. una via di mezzo tra un sandinista, un terrorista e un trafficante colombiano. se non fosse che è italiano, ma che ha un accento nica da paura. un personaggio che deve averne viste veramente tante. Nel mio eterno viaggio verso qui ho incontrato alcune persone peculiari: Amedeo, psicologo cinquantenne spagnolo, che ha girato il mondo fermandosi cinque anni in india e altrettanti in Israele. Psicologo sensibile ma attento, stimolato da quello sarà il mio mestiere, che mi sottolinea l`importanza di incontrare una persona che ti capisca, una donna con la quale ci sia reciproca comprensione e complicità. Nelle 20 ore trascorse all’aeroporto di St.Josè, tra caffè pisoli e musica, sono allietato dalla presenza di un pittore che dipinge paesaggi, pappagalli e dame. Il viaggio dal Costa Rica a Managua avviene con un aereo che non vi dico, 20 posti a sedere. Viaggio con Adriana, nica, mamma di 3 bimbi, sposata con un italiano che per lavoro gira il mondo ( non c`è stato modo di capire facendo cosa…) . Così un suo bimbo ha nazionalità peruviana, uno filippina e l`ultimo italiana. E ora se ne vanno tre anni alle Mauritius. Tornava qui per visitare sua madre, malata, che pare sia una rivoluzionaria sandinista che ora lavora per una fondazione nica-svedese. Ho l’indirizzo della madre, che sta ad Estelì, al nord, dove peraltro ACRA lavora, facile dunque che finisca per visitarla.Il paesaggio è verdissimo, interrotto solo dai laghi, altrettanto belli ma contaminatissimi.Sono stato a fare spese, frutta verdura e così via con Roberto, italiano di cinquant’anni in nica per ritrovare se stesso. Non è affatto stupido. Dice che c`è tanta povertà ma rispetto a Brasile e Cuba manca l’inventiva. Mi ha mostrato la babilonia nicaraguense, centri commerciali e supermercati, non vedo l’ora di incontrare il mercato locale dove tutto costa poco ed è decisamente più genuino, senza pesticidi insomma. Per il momento ho mangiato pasta al pesto. Spero con domani di iniziare a conoscere la comida nica.. per altro riso e fagioli per me, visto che la carne non la mangio.Da lunedì si inizierà a parlare di lavoro, tempi dilatati ovviamente.Pare ci sia un locale dove fanno musica atlantica, come mi ha detto Roberto per definire il reggae o similaris ballato ad est. Qui invece tutti, ma tutti ballano il reggaeton.. se non sapete così scaricatevi qualcosa e ascoltate i testi.
lunedì 10 luglio 2006
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