Sto ricevendo questa domanda dalle persone più diverse e nelle forme più strane, dalle divertenti a quelle che cercano in tutti modi di persuadermi dal farlo.
Ed è un piacere leggere come ognuno, a seconda di quello che sta vivendo adesso nella sua vita, interpreti il matrimonio in un modo diverso: dalle persone recentemente sfidanzate che mi danno del pazzo suicida, alle persone innamorate dell’amore che, indipendetemente dalla loro età, sono felici per noi. Da quelli che lo vivono come qualcosa talmente lontano dal loro quotidiano che semplicemente non lo capiscono, ai contemporanei che non credono nell’istituzione. A quelli che considerano i ventott’anni un’età inspiegabilmente giovane per compiere questo passo.
Fratelli, compagni, sono felice. Punto.
È bello svegliarsi al mattino ed avere accanto la persona che si sa essere per te la più speciale, è bello cucinarsi, ballare, uscire e fare mattina, leggere insieme, capirsi.
Con queste premesse non può che essere un piacere avvicinarsi a questa ritualità tanto chiacchierata.
L’emozione ancora non c’è, perchè tra l’organizzare un matrimonio dall’altra parte dell’oceano ed il lavoro sinceramente non ho ancora avuto il tempo di decantare bene la cosa. Una volta che il mio corpo e ciò che l’accompagna sarà atterrato in Italia, ecco, in quel preciso momento, penso inizierò a sentirlo.
Nel frattempo navigo tra sistemi excel a due milioni di celle e centinaia di pagine: come sapete abbiamo ben pensato di fare arrivare amici da i luoghi del mondo dove siamo stati. Questo implica un divertentissimo sforzo di logistica che ti fa scoprire le tante differenze culturali: si va dal cercare di convincere i latinoamericani che l’email è un mezzo utile per comunicare, ancor più se non ci mettono due mesi a risponderti, ai nordeuropei che hanno comprato il volo per arrivare sei mesi prima. Da quelli che non prendono l’aereo per non inquinare in Europa e verranno in autostop o treno, a quelli che prenderanno la macchina per fare cinquecento metri. Da quelli che non hanno ancora risposto, e si presenteranno tranquilli al matrimonio stonati come sono, a quelli che da un anno ci chiedono cosa si mangierà e finiranno per assaggiare appena i piatti perchè sono a dieta.
È sempre divertente capire come le persone riescano a vivere le stesse cose in modo diverso.
Immaginatevi quel giorno, beh non voglio anticipare nulla, ma credo sarà piuttosto curioso vedere come persone, evidentemente diverse, per formazione, cultura e interessi, interagiranno. Sicuramente il Barolo aiuterà tutti.
Que viva il Barolo!
Ed è un piacere leggere come ognuno, a seconda di quello che sta vivendo adesso nella sua vita, interpreti il matrimonio in un modo diverso: dalle persone recentemente sfidanzate che mi danno del pazzo suicida, alle persone innamorate dell’amore che, indipendetemente dalla loro età, sono felici per noi. Da quelli che lo vivono come qualcosa talmente lontano dal loro quotidiano che semplicemente non lo capiscono, ai contemporanei che non credono nell’istituzione. A quelli che considerano i ventott’anni un’età inspiegabilmente giovane per compiere questo passo.
Fratelli, compagni, sono felice. Punto.
È bello svegliarsi al mattino ed avere accanto la persona che si sa essere per te la più speciale, è bello cucinarsi, ballare, uscire e fare mattina, leggere insieme, capirsi.
Con queste premesse non può che essere un piacere avvicinarsi a questa ritualità tanto chiacchierata.
L’emozione ancora non c’è, perchè tra l’organizzare un matrimonio dall’altra parte dell’oceano ed il lavoro sinceramente non ho ancora avuto il tempo di decantare bene la cosa. Una volta che il mio corpo e ciò che l’accompagna sarà atterrato in Italia, ecco, in quel preciso momento, penso inizierò a sentirlo.
Nel frattempo navigo tra sistemi excel a due milioni di celle e centinaia di pagine: come sapete abbiamo ben pensato di fare arrivare amici da i luoghi del mondo dove siamo stati. Questo implica un divertentissimo sforzo di logistica che ti fa scoprire le tante differenze culturali: si va dal cercare di convincere i latinoamericani che l’email è un mezzo utile per comunicare, ancor più se non ci mettono due mesi a risponderti, ai nordeuropei che hanno comprato il volo per arrivare sei mesi prima. Da quelli che non prendono l’aereo per non inquinare in Europa e verranno in autostop o treno, a quelli che prenderanno la macchina per fare cinquecento metri. Da quelli che non hanno ancora risposto, e si presenteranno tranquilli al matrimonio stonati come sono, a quelli che da un anno ci chiedono cosa si mangierà e finiranno per assaggiare appena i piatti perchè sono a dieta.
È sempre divertente capire come le persone riescano a vivere le stesse cose in modo diverso.
Immaginatevi quel giorno, beh non voglio anticipare nulla, ma credo sarà piuttosto curioso vedere come persone, evidentemente diverse, per formazione, cultura e interessi, interagiranno. Sicuramente il Barolo aiuterà tutti.
Que viva il Barolo!
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