venerdì 12 settembre 2008

la lotta, la vita

Amici, odio questo mezzo, amo la carta, il suo odore, l’inchiostro.

Ma per parlare, condividere, dividere, discutere con voi è necessaria l’elettronica.

Sto a La Paz, sto in Bolivia, da un anno. Un anno in cui sono successe tante cose, tra cui il mio matrimonio, condiviso con gli amici di sempre, con gli amici dell’India, di Londra, di Nicaragua, della Bolivia, nel pensiero , per lo meno.

Siamo nel 2008, in Bolivia, a quarant’anni dall’assassinio di Ernesto Guevara, a quasi tre anni dall’elezione del primo presidente indigeno di questo continente.

Credo, fortemente, che, nonostante gli incredibili risultati elettorali in cui il 67% dei votanti hanno confermato il loro appoggio al presidente eletto, record in un paese dove giammai un presidente aveva raggiunto il 50% dei consensi, beh questo non basta per distruggere le forze oligarchiche, le stesse che nell’oriente del paese, nell’indifferenza del mondo, continuano a schiavizzare contadini, a non permetterli di votare. Perché le forze economiche, da decenni ormai, controllano l’economia politica e la politica economica. Perché i mezzi di comunicazione, come sappiamo, felicemente si sottomettono a queste dinamiche.

Fratelli, qui siamo sull’orlo di una guerra civile, 8 morti solo ieri.

Amici, io credo che per me, per lo meno, sia venuto il momento di appoggiare un movimento, un’idea. Non posso dire che il MAS sia la cosa migliore che potesse succedere a questo paese. Ma posso assicurarvi che all’interno del governo e dei ministeri ci sono delle dinamiche interessanti, assai. Penso, sostengo, che ormai da qualche anno Latino America rappresenti, nuovamente, un’avanguardia sociale, di lotta. A dispetto della soporifera Europa, addormentata nel suo agio o troppo intenta, comprensibilmente, ad arrivare a fine mese; lontana ormai da qualsiasi idea. Dove stanno le idee in Europa? Dov’è la politica nel suo significato storico-ideologico?? Dov’è???

Fratelli, non so cosa succederà nei prossimi giorni. L’ambasciata oggi ci ha pre-allarmato, pronti all’evacuazione. Ma perché avere questo diritto? Quando tutti i tuoi amici boliviani rimangono? Quando è tempo di lottare? E se mi conoscete bene, sapete che lottare non significa ammazzare. Lottare significa rivendicare fratelli.

Tutto ciò che negli ultimi decenni in Europa si è dato per scontato grazie alle lotte dei nostri genitori, zii, nonni,. Tutto ciò che in Europa si sta già perdendo, beh qui si sta conquistando.

Se l’ambasciata ci espatria, davvero, non credo d’andarmene. Credo che ognuno trovi il suo posto, io credo di essere stato concepito per appoggiare le lotte Se nel mio paese la gente dorme, lotterò qui.

Vi voglio bene, vi penso sempre, spero siate felici. Io lo sono, grazie al mio amore per Chiara, per la gente e per i diritti, le lotte.

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