sabato 10 ottobre 2009

MILANO et BARCELLONA

Saluto San Dona in una comodissima Mini del compagno Filippo, che suona proprio bene, compagno Filippo. Una mistura di base e aristocrazia, il nome. Bello il viaggio, per queste autostrade piazze del XXI secolo, non luoghi per eccellenza. E grazie al compagno per l’ospitalità e le analitiche chiacchiere. Che condividendo si cresce, viva!
Milano cittá, che mai e poi mai riuscirò a digerire, che gli Afterhours dicono non essere la verità, ma che grazie a persone speciali risulta accogliente. Ancora una volta Santa Vale di Crespolandia, accoglie le spoglie vive di me e mi fa trascorrere un tempo splendido; grazie a Santa Marianna dei Taraborelli, a Santa Lilia dei Grossolani. Grazie a tutti ancora una volta riesco a divertirmi tra i lastricati cementifici milanesi.
Approfitto per un colloquio piacevole, che non porterà a nulla, ma che piacevole è stato.
Poco tempo in quella città, sufficiente per apprezzare una volta di più chi si compromette con la stessa e con i suoi abitanti. Milano come Roma davvero sono l’avanguardia dell’Italia che verrà ma in realtà già c’è. Ed il mio essere provinciale esplode quando in metro rimango sbalordito fissando come sciocco due ragazzine dai tratti tipicamente cinesi parlarsi, non in mandarino ma in un italico dall’accento marcato dall’essere nate e cresciute in un contesto, nello specifico il milanese ed il romano. E lo so che è una banalità, ma per me è una banalità bellissima. E mi piace sorprendermi, mi piace proprio.

Poi si parte, perché in questo viaggio è vietato stare più di cento ore nello stesso luogo. Si va a Barcellona dove l’estate ad Ottobre chiede ancora spazio e lo ottiene ampiamente. Nemmeno lo sforzo di prendere un bus dall’aeroporto, arrivano nuovi amici a salvarmi dall’ingarbugliato traffico catalano. Tania ed Andreu, fantastica coppia nicaraguense-catalana, con una macchina grande il necessario per far entrare i loro due figli, di una bellezza che solo i mestizos possono avere. Baci ed abbracci, piacere!!!
Il mio rapporto con Nicaragua e la sua gente è ampiamente documentato, ed ancora una volta non posso che rimanere allibito dalla buona energia, la dolcezza, la gioia di vivere che Tania ha, e che trasmette abbondantemente al suo compagno. Mi ospitano a casa loro che da bravi giovani padri hanno scelto nella periferia dove già il cemento lascia spazio al verde, perché i bimbi possano crescere tra aria pulita, pomodori sani e spazi dove rotolarsi. Bravi!
Cucino una pizza che in certi casi viene bene, in certi casi no, ma felice di sporcarmi con i bimbi ed i loro genitori. Che c’è più bello di cucinare in compagnia? Belle serate con loro, alcune chiacchiere bellissime ed intense, che riempiono e danno forza. E tante altre belle persone, catalane e greche, italiane ed ecuadoriane. Il bello delle grandi cittá, la diversità nello stesso luogo.
E a Barcellona, a parte che per gli amici, sono andato anche per un colloquio, destinazione un’isola magica, che in cinquant’anni con tutte le contraddizioni del caso è riuscita a non piegarsi alla visione unica, che lo sviluppo è solo l’accumulazione di ricchezza, l’individualismo; signori e signore, Cuba. E il colloquio è andato pure bene, i tempi di risposta sono lunghi.

Vedremo!

Tempo di ripartire, di ringraziare le meraviglie scoperte, quelle re-incontrate, augurare a tutti buona fortuna. A presto Europa. Eccomi Lima!

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